1- RISANAMENTO BILANCIO
- Si Amo Montefalco
- 15 mag 2019
- Tempo di lettura: 2 min

Il risanamento del bilancio comunale ridotto al limite del dissesto da 10 anni di amministrazione superficiale e dissennata rappresenta la prima priorità della prossima legislatura.
Il mostruoso disavanzo accumulato ed il debito nei confronti dei fornitori sta già portando alla paralisi operativa il Comune e rischia di ricadere pesantemente sulle spalle dei cittadini e delle imprese, sia in termini di tagli alle spese future, sia per la svendita del patrimonio pubblico decisa già dall’amministrazione, ma soprattutto perché potrebbe determinare la necessità di aumento delle tasse e delle tariffe dei sevizi comunali come già avvenuto questo anno con l’aumento della Tari.
Il risanamento non può e non deve essere fatto così.
Va fatto aggredendo le cause che lo hanno determinato:
incompetenza nell’uso delle risorse
spese inutili fatte solo per alimentare la rete del consenso
incapacità di acquisire risorse esterne
mancata capacità di portare a termine i progetti finanziati da altri livelli istituzionali e quindi mancato incasso dei relativi contributi
evasione fiscale tollerata e non contrastata.
Far cessare questo modo di amministrare è il primo e fondamentale contributo per risanare il bilancio senza far pagare il conto ai cittadini.
Il riequilibrio dei conti va assicurato non aumentando le tasse ma recuperando quelle non pagate predisponendo un serio piano di recupero anche con il supporto di soggetti specializzati, come hanno fatto da tempo altri comuni.
Nessuna svendita dei beni pubblici ma trasparenza nella spesa, soprattutto negli affidamenti dei lavori e negli incarichi di progettazione.
Efficientamento della macchina pubblica e razionalizzazione della stessa avvalendosi della collaborazione di altri enti in particolare per le funzioni relative alla manutenzione del territorio o dei soggetti privati come le imprese agricole, attivando gestioni associate per ridurre i costi di struttura e valorizzare le risorse umane e strumentali.
Infine recuperando la capacità di attrarre risorse soprattutto per le politiche di sviluppo e per la cultura sia da altri livelli istituzionali che dai privati.
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